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La regione deriva il suo nome,nonchè la sua più profonda impronta culturale
dai primi abitanti in età storica.
I Romani li chiamarono inizialmente Etrurii,poi Tusci.Il suo capoluogo è Firenze,città
densa di storia e di opere d'arte.
Famoso i museo degli Uffizi che vi risiede.La Toscana si estende per 22.993 Km^2 e ha una popolazione di
3.598.269 abitanti (2005).
È quindi tra le regioni più vaste ma non tra le più popolate.La sua densità media
` di 156 abitanti per km^2,alquanto inferiore alla media nazionale (198).
Solo il confine con l'Emilia Romagna e le Marche poggia su precisi elementi morfologici,coincidendo
quasi ovunque con la linea di spartiacque dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Gli altri limiti amministrativi della regione hanno una delineazione politica e sono cambiati nel corso dei secoli.
storia
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La civiltà che ha lasciato un'impronta indelebile sulla Toscana e la sua gente è certamente la civiltà etruscha
occuparono quasi tutto il territorio dell'attuale Toscana ad esclusione della zona corrispondentealle attuali province di Lucca,Massa-Carrara e parte dell'Appenino Tosco-Emiliano.
gli Etruschi non arrivarono mai a costuire uno stato,ne una unità politica.
nel III°secolo avanti Cristo inseguito a numerose sconfitte,furono completamente conquistati da Roma.
Con la conquista romana tra il IV°e il III°secolo avanti Cristo,la Toscana tornò a inserirsi in un sistema di relazioni che trascendeva l'ambito regionale e al quale i nuovi assi vari fornirono le nervature essensiali,per costuire le grndi stade(Aureulia,Cassia,CLodia,Flaminia).
Trasporti
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Arrivare in Toscana è molto facile grazie agli ottimi collegamenti nazionali ed internazionali di cui gode la regione,centrati principalmente sulla città di Firenze:
aeroporti, ferrovie, autostrade, porti.
Monumenti
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Il "Campo dei Miracoli" a Pisa deve il suo nome alla bellezza dei monumenti che contiene, tutti splendenti del bianco marmo delle Apuane che li ricopre. Accanto al Battistero e al Duomo si eleva, miracolosamente inclinato, il campanile: la celebre Torre di Pisa. La torre cominciò a "pendere" quasi subito dopo la sua costruzione XII secolo per un cedimento del terreno. E continua a muoversi ancora oggi, pericolosamente. Per questo,da anni, sono in corso studi ed esperimenti per tentare di consolidare il terreno su cui poggia.
Economia
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La Toscana ha un notevole risalto anche sotto il profilo economico; di tutte le dodici regioni incluse nell'Italia centrale e meridionale solo il Lazio la precede quanto a reddito per abitante. La struttura produttiva della regione è basata in modo organico e omogeneo su agricoltura, industria e turismo; poggia sull'impresa media e medio-piccola e si basa su investimenti consentiti da capitali perlopiù di origine locale. Il reddito mensile per abitante è di 1.429.000 lire (1996).
Numerosi fattori hanno contribuito a favorire lo sviluppo della regione. Tra quelli naturali si ricorda una relativa ricchezza mineraria, tra quelli storici la notevole prosperità raggiunta al tempo dei liberi comuni medievali e, successivamente, dalle signorie e dai ducati e granducati. Tra gli elementi geografici la vasta estensione dell'area collinare, che è facilmente lavorabile, e per contro la modesta superficie delle aspre zone di montagna. Un fattore economico negativo è rappresentato dalla frammentazione territoriale, dovuta anche alla complessità morfologica; non appare risolta la stessa unità regionale.
La Toscana settentrionale, in particolar modo il Valdarno, è l'area decisamente più ricca, industrializzata e popolata, con un apporto di reddito e una rete di collegamenti e di servizi (stradali, commerciali, finanziari ecc.) paragonabili a quelli dell'Italia settentrionale. La Toscana meridionale è invece caratterizzata da un'agricoltura ancora in via di modernizzazione e da un'industria piuttosto debole, che si articola perlopiù in zone monoproduttive, impegnate cioè in un'unica produzione, e con scarsi raccordi tra di loro
Turismo
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Il turismo è un'attività determinante nell'economia della Toscana; il reddito globale che produce pone la regione ai primi posti su scala nazionale. Ogni anno si registrano, negli alberghi, nei villaggi turistici, nei campeggi, dieci milioni di presenze, per un terzo straniere. Due, e nettamente differenziati, sono i principali flussi turistici: quello rivolto all'arte, vivace sin dal XIX secolo, che si concentra intorno ai musei e ai monumenti di Firenze, Siena, Pisa e di tante altre città, grandi e piccole (come San Gimignano e Cortona); e quello rivolto alle località balneari, che riguarda particolarmente Viareggio e la Versilia, ma anche le isole dell'arcipelago toscano, come l'isola d'Elba, e il Grossetano, come Porto Santo Stefano, ai piedi del monte Argentario. Un relativo sviluppo ha oggi anche l'agriturismo. La regione dispone altresì di celebri stazioni termali, a cominciare da Montecatini Terme, in provincia di Pistoia; in espansione il turismo montano nelle zone più elevate dell'Appennino, specie nel centro sciistico dell'Abetone.
Tradizioni
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“Il Palio di Siena”.
Siena è famosa non solo per la sua struttura, praticamente intatta, di città medievale, ma anche per il celebre Palio che due volte l'anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si corre nella piazza del Campo. Si tratta di una corsa di cavalli montati a "pelo" (senza sella), che rappresentano le 17 contrade della città. Tre velocissimi giri della piazza, durante i quali i fantini fanno di tutto per vincere il "palio", uno stendardo dipinto da un artista famoso.
Territorio
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La Toscana ha la forma di un grande triangolo, che prospetta a ovest sul mar Tirreno, è nettamente marcato a nord dall'Appennino tosco-emiliano, ma risulta senza precisa demarcazione a est. Ben due terzi del territorio (66,5%) sono occupati da colline, il 25% da montagne, il rimanente 8,5% da pianure: la Toscana è dunque una tipica regione collinare, come in genere le altre regioni dell'Italia centrale. La sezione montana include tutto il versante tirrenico dell'Appennino tosco-emiliano e gran parte del cosiddetto Antiappennino. L'Appennino tosco-emiliano è un sistema montuoso piuttosto compatto, caratterizzato da una serie di contrafforti che si dipartono a pettine dalla catena principale, con direzione prevalente da nord-ovest a sud-est; si mantiene sui 1.500-2.000 metri di quota (Corno alle Scale, 1.945 m; monte Falterona, 1.654 m, da cui trae origine il maggior fiume regionale, l'Arno). A una di queste dorsali si collega una delle più note catene montuose della Toscana, le cosiddette Alpi Apuane (che culminano nel monte Pisanino, 1.946 m).
I pendii montani sono generalmente ricoperti di boschi e pascoli; tuttavia non mancano, in corrispondenza dei suoli argillosi e, quindi, soggetti facilmente a frane ed erosioni, versanti aridi e brulli, talora intagliati da profonde incisioni (calanchi).
Cucina
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Un tratto tipico della cucina toscana è la sua semplicità, che non vuol dire nè povertà nè improvvisazione. Non si dimentichi infatti che furono i cuochi al seguito di Caterina de' Medici, andata sposa nel 1533 al figlio di Francesco I, il futuro re Enrico II, a portare in Francia il gusto per i piatti elaborati e a gettare le basi della più sofisticata cucina occidentale; e nel Seicento il matrimonio di un'altra Medici, Maria, con Enrico IV, ribadì i fasti della tavola. Ma le abitudini del Palazzo non si estesero alla Piazza, che continuò a coltivare una tradizione gastronomica di grande sobrieta. Cardine della cucina di questa regione sono le carni – bovine, ovine, suine e anche cacciagione e pollame – cotte allo spiedo, alla griglia, in forno, in umido o bollite. Da non perdere l’arista stecchettata con aglio e rosmarino, i 'fegatelli ' di maiale cotti allo spiedo nella retina o infilati su stecchi con alloro e alternati a crostini di pane, o i 'fegatelli' di pollo che entrano nella minestra in brodo e che, con la milza di vitello, sono l'ingrediente dei 'crostini' ad apertura del pranzo. Chi non poteva permettersi la carne portava in tavola uova, legumi, ortaggi. Non mancava il modo di insaporirli: aglio, cipolla, erbe aromatiche (mentuccia, 'ramerino', nepitella), sale e pepe, assai diffuso in una terra di mercanti come la Toscana.
Gli insaccati vanno dalla 'finocchiona', un grosso salame insaporito con i semi di finocchio, alla 'soppressata', galantina di carne di testa con lingua, spezie e pistacchio, ai prosciutti di maiale e di cinghiale, alle salsicce e ai sanguinacci. I primi piatti più noti sono le pappardell con il sugo di lepre, ma più che le pastasciutte sulla tavola toscana dominano le minestre, come la 'pappa col pomodoro' e la 'ribollita' a base di pane e cavolo nero.
Lungo il litorale si mangia un ottimo pesce che acquista un sapore forte per l'abbondanza di peperoncino. Il 'cacciucco' è un piatto tipico di Livorno; squisite sono le triglie alla livornese; a Pisa e dintorni si preparano le 'cee', anguille neonate cotte nell'olio, salvia e aglio.
Il formaggio toscano è per eccellenza il pecorino. Il più pregiato è quello delle 'crete' senesi e aretine dove fioriscono i fiori di assenzio che danno al latte un aroma particolare. La qualità più pregiata è il 'marzolino' della zona del Chianti. Un contorno – ma possono anche essere un piatto a sé stante – sono i fagioli, introdotti in Toscana nel Cinquecento da Clemente VII de' Medici che li aveva avuti dall'imperatore Carlo V. In quello stesso periodo si diffusero anche nel Veneto, e in entrambe le regioni sono un alimento diffusissimo. Oltre che lessati e conditi, si mangiano all'uccelletto, cioè con salvia e succo di pomodoro. Il tradizionale recipiente di cottura è il fiasco spagliato messo sulla brace; l'imboccatura viene coperta con stoppa in modo che il vapore possa fuoriuscire durante la lunghissima cottura, l'acqua consumarsi e i fagioli assorbire l'olio.
Fra i dolci, che non sono moltissimi, notiamo il castagnaccio, il 'panforte', ricchissimo di frutta secca e di spezie, i 'ricciarelli' di Siena, a base di marzapane; i 'cantucci' di Prato, biscottini secchi profumati di anice e arricchiti di mandorle che si inzuppano nel vinsanto
Vegetazione
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Quanto alla vegetazione, la Toscana assomma specie tipiche dell'area montana, persino alpine, e specie spiccatamente mediterranee: ne deriva un panorama naturale assai vario. Tutta la fascia immediatamente retrostante la costa, caratterizzata da colline che raggiungono un'altitudine di 300-400 metri, è occupata da specie mediterranee: tipica formazione vegetale è la macchia sempreverde, sia con arbusti (mirto, rosmarino, lavanda, erica, corbezzolo, lentisco ecc.) sia con alberi (leccio, pino domestico e marittimo). è un'area che a più riprese, sin da epoca remota, ma soprattutto a partire dall’Ottocento, è stata oggetto di interventi di bonifica e di riforestazione.
Alessio è Gregorio